PREMIO LETTERARIO CITTA’ DI PISA 2022

Il Prof. Tommaso Greco vince il premio nella sezione saggistica

Giornata di orgoglio per la Calabria intera il racconto di una reporter per  caso.

Sono le ore 11,30 di un sabato mattina qualsiasi, se non fosse che invece di essere a Monza, la città che mi ha accolto da sedici anni, mi trovo in trasferta a Pisa di mio fratello Celestino Vice-presidente dell’associazione Esperia, il quale mi invita a partecipare ad un evento pomeridiano dicendomi queste parole: “consegnano il premio ad una persona fantastica di cui rimarrai incantata ,Tommaso Greco, nostro socio onorario e caro amico devi assolutamente partecipare”.

La premiazione riguarda i finalisti della 66° edizione del Premio Nazionale Letterario Pisa, il più antico del capoluogo toscano e fra i più ambiti a livello nazionale.

Alle ore 16,30 eccoci nella suggestiva cornice della sala Baleari del comune dove la maestosa croce pisana e i meravigliosi affreschi ti lasciano senza fiato.

L’atmosfera è intrisa di emozione, storia, fervore culturale…pian piano la sala si riempie di familiari, amici, cittadini desiderosi di non perdersi un evento così importante.

Poi arrivano tutti i protagonisti della giornata, compresi i vincitori delle sezioni narrativa, saggistica e poesia.

Dalla mia postazione scorgo chiaramente il volto emozionato e grato di Tommaso ,il poeta Roberto Amato e Lorenzo Marone, autore che adoro e che, causa ritardo treno (d’altronde siamo in Italia..) arriva trafelato a manifestazione iniziata. 

Frutto dell’idea di un gruppo di letterati e artisti che amavano frequentare i caffè letterari all’ombra della torre pendente, questo premio ha visto i natali nel 1954, inizialmente per dare risalto a scrittori emergenti e premiare romanzi inediti, oggi include anche la sezione poesia e saggistica.

Nel corso degli anni sono stati premiati grandi nomi del mondo della cultura internazionale, premi Nobel e grandi figure femminili: Umberto Eco, Alberto Moravia, Antonio Scurati, Lea Ritter Santini, ne sono alcuni esempi.

A questo pensiero mi batte forte il cuore, e mi dico che se io, da semplice spettatrice, sono così sopraffatta dalle emozioni, come devono sentirsi loro?

Dopo le formalità e i discorsi di rito, si passa alla consegna delle targhe, prima a Lorenzo Marone per la sezione narrativa con “Le madri non dormono mai” (Einaudi), poi è la volta di Tommaso Greco  per la saggistica con “La legge della fiducia” (Editori Laterza), infine a Roberto Amato vincitore con la poesia “Quartetto per la fine del tempo” (Elliot).  

Membri della giuria e premiati si spendono in interventi di alto livello. Aveva ragione mio fratello: è un evento meraviglioso e per me, che amo i libri, era imperdibile. Mi improvviso persino fotografa, tirando fuori un’esuberanza che non mi appartiene. Mi alzo e vago per la sala scattando foto, girando video. Devo risultare credibile, perché qualcuno mi chiede se sono una free lance e per quale giornale collaboro.

Significativi anche i riconoscimenti consegnati nella sezione “Radici del Territorio”, il premio speciale alla Carriera al Generale Angelo De Luca e il premio Galeone 2022 al giornalista Ferruccio De Bortoli. Il premio di cui Tommaso Greco è stato insignito oggi, non può che rendere fieri i tutti i calabresi, quelli rimasti in Calabria e in giro per il mondo, perché Tommaso, oltre ad essere persona di fine intelletto, raffinatezza e simpatia, è anche un calabrese doc. Classe 1968, originario di Caloveto, piccolo borgo cosentino, noto per gli eccellenti prodotti agricoli e per i resti di un’antica strada di origine visigota, si è trasferito a Pisa per gli studi universitari, dove si laurea in scienze politiche e diviene Professore Ordinario di Filosofia del Diritto presso il Dipartimento di Giurisprudenza.

Ma in questa giornata particolare, scopro che Tommaso è tante altre cose e riveste ruoli illustri che le poche battute di un articolo nato per caso non possono onorare come meriterebbero. Una cosa però posso dirla, senza paura di smentite.

Tommaso ama la Calabria in maniera viscerale ed è portatore dei suoi valori più belli: umiltà, concretezza, caparbietà ,abnegazione, profondo senso del dovere. Quando mi stringe la mano i suoi occhi si incendiano di sincera gratitudine tanto da invitarmi, la sera, a brindare al suo successo insieme a parenti e amici più cari, come se anche io fossi parte del suo mondo, da sempre.

Trascorro una delle serate più belle della mia vita, Grazie Tommaso. Di cuore, perché con la tua “virtute e canoscenza” fai onore ad una terra martoriata e spesso dimenticata.

Mi porto nel cuore il tuo garbo e la copia del tuo libro con dedica personalizzata. 

Esperia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *