Esperia e il folklore: SABATO 22 SETTEMBRE ORE 21:30-23:00 LOGGE DI BANCHI

Permettetemi di descrivere, scherzosamente, come siamo arrivati ad organizzare l’evento del 22 settembre.

Il Presidente dell’Associazione Esperia era da due anni che proponeva di invitarli e ogni anno, io personalmente, non lo appoggiavo per non dargli soddisfazione.

Quest’anno, durante una riunione del direttivo, lui ha riproposto l’evento e noi lo abbiamo accontentato.

Inizialmente pensava ad uno scherzo. Non era terminata la riunione che  abbiamo visto il presidente Lochiatto col  cellulare in mano, intento a prendere i contatti.

Dopo due anni di attesa per il nostro Presidente…. arrivano loro…

I Giganti

A meta’, tra storia e realta’, viene narrata una leggenda , che trova salde radici nel fluire semplice del tempo, diventando tradizione delle nostre terre.

Sin dai tempi piu’ antichi , la Calabria tesse una delle tradizioni popolari piu’ ambite e spesso studiate da ricercatori e antropologi. Tra i tessuti della storia calabra, troviamo infatti radicata in moltissimi e diversi centri della regione , la tradizione dei “Giganti”.
Tradizione vuole, che a Messina, centro di terra sicula, viveva una bella ragazza di buona famiglia, piena di virtu’ e di fede cristiana, di nome Marta (in dialetto Mata). Accadde, che un gigante moro di nome Ibn-Hammar, sbarco’ a Messina con i suoi uomini e senza ritegno incomincio’ a depredare la citta’. Il gigante vista la bellezza di Mata, la chiese in sposa alla sua famiglia, dalla quale pero’ ebbe un rifiuto. Cosi’ divenne sempre piu’ furioso e crudele. Marta solo pregando , cercava di resistere alla tentazione. Successivamente il re moro, si converti al cristianesimo e il suo nome si trasformo’ in Grifo, che per la sua enorme statura venne chiamato Grifone. Incomincio’  cosi’ a vivere secondo le cultura popolare della Spagna , da dove ,  vengono in mente ambientazioni che vedono la Calabria durante la dominazione spagnola, poi ancora nel periodo delle incursioni turche e del dominio dei saraceni. Il contatto con la dominazione catalana fece pervenire in Sicilia e in Calabria questa tradizione tutt’ora fortissima in Catalogna. In realta’ i giganti , in Calabria vogliono rappresentare la liberazione dal dominio dei Saraceni, infatti il re turco, rappresenta il predatore e Mata la sua preda.
Il ballo dei due giganti, altro non vuole, che  rievocare la conquista della liberta’ da parte dei calabresi rispetto alle continue sottomissione subite nel trascorrere dei secoli .  E tanto e’ identificativa e rievocativa,  la rappresentazione del rituale ballo dei due fantocci di cartapesta che  alcuni studiosi e antropologi paragonano il ballo dei giganti tra predatore e preda , alla continua lotta tra Islam e Cattolicesimo.
Valutando comunque i diversi aspetti suggestivi e impressionistici, rievocati dal ballo dei giganti, e’

Sapevate che……..in Calabria la tradizione dei giganti fu profanata e resa a un passo dalla realta’,  da personaggi di grande carisma e imposizione , trai quali troviamo la figura di Mastru Miciu conosciuto in tutta la Calabria come il Re dei Giganti.
Mastro Miciu è stata l’eccezione a conferma della famosa regola.
Ci sono storie leggende e poi leggende fatte realta’.
A San Leo di Briatico, e’ qui che la leggenda si e’ fatta storia di una realta’ fino ai giorni nostri.
Lo chiamavano “Mastru Miciu” , in origine “Fama’ Domenico”. Era come una creatura delle favole .
Quasi come volesse inconsciamente riprodurre nella sua forma e figura il leggendario Mangiafuoco di Collodi nella storia del burattino Pinocchio. Matro Miciu, nasce il 4 Agosto  del 1925 a Scaletta Zanglea, in provincia di Messina. Dopo la seconda guerra mondiale , arriva in Calabria. Diventa Mastro Micio dei giganti nel 1947, quando per lire 30.000, acquista dal sig. Andrea Mandaradoni di Potenzoni, frazione di Briatico, i due pupi, Mata e Grifone. La struttura era molto vecchia e malandata, cosi li porto’ da un acconcia pupi per farli rimettere a nuovo.

Come lui stesso raccontava, li fece restaurare dalla testa ai piedi, come si dice, tanto che volle che in faccia fossero somiglianti a lui e a sua moglie. Infatti a guardarli con attenzione , Grifone ripropone la figura di Mastro Miciu con uno stile perfettamente suo e Mata e’ la riproduzione dell’amata moglie.
Il suo personaggio scomparso ormai dal dicembre 2007, e’ intrinseco nella tradizione  gigantara della Calabria. I suoi giganti , a seguito di  fonti orali e visive, sono tra le  coppie di giganti piu’ antiche della Calabria, , tra gli altri ricordando anche  i giganti di Laureana di Borrello, un paese della Piana in provincia di Reggio Calabria.
Pertanto venendo in Calabria non e’ assolutamente da perdere una festa che abbia oggetto l’affascinante ballo dei giganti, ormai parte della tradizione folkloristica della nostra terra e grande attrazione fortemente gradita  dagli ospiti che godono di vacanze siglate “Calabria”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Esperia

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