Cuddhuraci: profumo di Pasqua

A Bagaladi la Pasqua profuma di ‘nguti o cuddhuraci: di impasto caldo, di cumino, di pasta lievitata a lungo. Ma non solo a Bagaladi, questi dolci sono tipici di tutta l’area grecanica e dell’Italia meridionale in molte varianti: ne sono riconosciute 6 denominazioni tra i “prodotti agroalimentari tradizionali”. Hanno un impasto simile a quello del pane, a volte più dolce, a volte di pasta frolla, altre sono profumati con semi di cumino e quasi sempre racchiudono le uova.

CuddhuraciLa ricetta viene da lontano: nella fuga dall’Egitto gli ebrei portarono con loro dal pane farcito con le uova. Col passare dei secoli si sono adeguati alla simbologia cristiana e hanno raccolto anche molte altre affascinanti tradizioni. Spesso le fidanzate li regalano al promesso sposo come pegno d’amore e buon auspicio, con l’uovo racchiuso in una forma a cuore. Ma una volta grandezza e numero di uova variavano con l’importanza della persona a cui venivano donati, pare si potesse arrivare anche a cuddhuraci con 101 uova.

Fonti che non possiamo rivelarvi 😉 ci hanno linkato un video con una preparazione di cuddhuraci in diretta: vi ricopiamo anche ingredienti e dosi, casomai qualcuno volesse cimentarsi per la Pasqua:

1 kg di farina
400 gr di zucchero
6 uova
1 arancia spremuta
scorza di limone e di arancia
200 gr di olio
1 bustina di lievito
1 bustina di vanillina

 

Un’ultima avvertenza prima della visione, se possibile, procuratevi gli ingredienti in anticipo o tenetevi dei cuddhuraci già pronti a portata di mano, perché resistere alla tentazione è impossibile!

Fateci sapere com’è andata, intanto buon appetito e buona Pasqua!

Esperia

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