Capo Colonna: pietra di confine e crocevia di culture

Dall’altopiano della Sila planiamo veloci fino allo Ionio; emergiamo dalla natura incontaminata per un tuffo nella storia. Oggi siamo nel Parco Archeologico di Capo Colonna in provincia di Crotone, l’estremità ovest del golfo di Taranto.

CapoColonna-MappaData la sua particolare collocazione, il promontorio è una zona cruciale sin dall’antichità: molti documenti dimostrano la sua funzione di “pietra di confine” un punto preciso usato per definire i limiti di navigazione. Rientrava infatti già tra gli accordi di navigazione tra Roma e Cartagine e più tardi, nel 282 a.C., la sua violazione spinse la città greca di Taranto ad attaccare Roma dando inizio alle guerre pirriche.

Il promontorio aveva però anche un’importante funzione spirituale: già luogo dedicato al culto dalla popolazione indigena, alla fondazione di Crotone (nel VIII secolo a.C.) i Greci vi eressero uno dei più importanti templi della Magna Grecia. Lo chiamarono Hera Lacinia dando alla dea venerata l’appellativo dal nome del promontorio.

Gli scavi mostrano un sito molto articolato: oltre al tempio principale (48 colonne in stile dorico a sostenere un tetto in lastre di marmo e tegole in marmo pario) una via sacra di oltre 60 metri (per 8 di larghezza) e almeno altri 3 edifici, probabilmente il tempio originario, una specie di mensa e una foresteria per il ristoro e il riposo di sacerdoti e viaggiatori.

Questo incredibile complesso fu completamente saccheggiato nel XVI secolo per recuperare materiale da costruzione: solo due colonne rimasero a fronteggiare il mare e testimoniare il glorioso passato. In quegli anni il promontorio era conosciuto come Capo Nao (da Naos, “tempio” in greco).
Sfortunatamente una delle due colonne crollò durante un terremoto nel 1638: l’unica rimasta a presidiare il territorio è la ragione del nuovo nome.

Oggi c’è posto anche per un santuario cristiano dedicato alla Madonna di Capocolonna dove si venera un’immagine di probabile origine bizantina e attribuita a San Luca per il colore scuro della pelle. Si narra che il dipinto, conservato nella cattedrale di Crotone, fosse stato abbandonato dai Turchi in mare dopo che non erano riusciti a distruggerlo e poi recuperato da un pescatore che lo tenne nascosto fino alla morte.

Capo Colonna è un luogo affascinante, una terra di mezzo affacciata sul mare che conserva traccia di tutte le culture e le popolazioni che ne hanno saputo intuire l’importanza. Ci siete mai stati? Qual è il vostro ricordo?

 

Immagine di copertina: By Revolweb [CC BY-SA 2.0], via Wikimedia Commons

Esperia

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